La comunicazione e promozione di nuove forme di narrazione degli itinerari culturali del Casentino può essere un mezzo potente per valorizzare il territorio, aumentare l’attrattiva turistica e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale locale.
Si può osservare come, nonostante il lodevole impegno delle agenzie di promozione turistica promosse dalla Regione Toscana, quali Visit Tuscany, Toscana Promozione Turistica e Ambito Turistico del Casentino, non esista un progetto unitario di comunicazione e promozione degli itinerari culturali della Valle. Sarebbe necessario, così, pensare a nuove forme di narrazione in grado di definire un’identità territoriale chiara e condivisa da utilizzare per la promozione del territorio.
La Strategia mira a valorizzare il patrimonio degli itinerari culturali del Casentino, rendendoli più accessibili e attrattivi per un pubblico ampio e diversificato. L’obiettivo è incrementare il turismo sostenibile e destagionalizzato, in linea con la Strategia d’Area “Casentino-Valtiberina: Toscana d’Appennino Monti dello Spirito”.
Il coinvolgimento della comunità locale rafforza l’identità e la memoria collettiva, mentre esperienze educative e narrative promuovono la conoscenza della storia delle comunità e del territorio. L’innovazione nelle modalità di promozione può realizzarsi attraverso narrazioni coinvolgenti e contemporanee come storytelling multimediali, integrando video, podcast e narrazioni visive per ampliare, nella misura maggiore possibile, il bacino delle persone potenzialmente interessate.
La Strategia potrebbe implicare conseguenze critiche dovute a possibili fenomeni di overtourism, in particolare nei mesi estivi, con potenziali danni ai fragili equilibri ecosistemici e degrado delle risorse ambientali. Altri fattori di criticità sono riconducibili alla competizione con itinerari nazionali (ad es., Via Francigena) e regionali (ad es., itinerari di Regioni confinanti, come l’Umbria).
Una pianificazione accurata e collaborativa e una gestione responsabile possono mitigare questi rischi e contribuire a promuovere gli itinerari culturali del Casentino in modo sostenibile, valorizzando le risorse culturali e ambientali presenti, nel rispetto dell’integrità paesaggistica.
I soggetti promotori di questa Strategia potrebbero identificarsi nell’Unione dei Comuni (Ambito turistico e/o Ecomuseo) e nel GAL Appennino Aretino. I soggetti attuatori della Strategia sono da individuarsi sulla base delle singole Azioni.
Alla Strategia S3_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

L’obiettivo dell’Azione è sviluppare una strategia di comunicazione unificata e coordinata per la Rete degli itinerari culturali del Casentino (A1_S1_T3.1 “Creazione della struttura di coordinamento della Rete degli itinerari culturali del Casentino“), utilizzando al meglio le risorse digitali e le nuove tecnologie di marketing oggi disponibili. L’Azione è tuttavia attivabile anche in assenza della costituzione formale della Rete, in quanto rappresenta un’occasione per mettere in relazione tra loro gli attori coinvolti e favorire l’emersione di una visione condivisa del territorio.
Essa prevede la creazione di una piattaforma digitale che aggreghi tutte le informazioni sugli itinerari culturali, facilitando l’accesso ai visitatori e integrando i contenuti delle varie risorse esistenti. L’integrazione di strumenti multimediali, come video e podcast, potrà favorire la creazione di uno storytelling coinvolgente, capace di attrarre visitatori di età, provenienza e background culturale diversi.
L’Azione mira anche a sfruttare i social network e le tecniche di marketing digitale per ampliare la visibilità degli itinerari e raggiungere un pubblico più vasto e diversificato.
I soggetti attuatori di questa Azione potrebbero identificarsi in enti gestori degli itinerari, esperti in comunicazione e grafici, sviluppatori di sistemi GIS, artisti e artigiani locali, associazioni culturali e di volontariato locali, operatori professionali del settore Ho.Re.Ca. e negozi agroalimentari locali, consorzi e associazioni di prodotto, imprese della trasformazione alimentare e le loro associazioni, altre forme organizzate espressione del mondo della produzione e del consumo alimentare (ad es., GAS, Slow Food, ecc.).
L’Azione intende fare leva sull’arte e sulla creatività per raccontare simbolicamente le storie che hanno caratterizzato gli itinerari culturali del Casentino, trasformando i luoghi in spazi socialmente vivaci, sensorialmente stimolanti e ricchi di espressioni culturali radicate nel territorio. L’idea è di valorizzare, grazie al coinvolgimento di artisti, sia locali che nazionali e internazionali, la storia e le tradizioni della Valle attraverso eventi creativi capaci di rafforzarne l’identità territoriale (A2_S4_T4.1 “Attualizzazione e miglioramento degli spazi di relazione attraverso l’arte”).
Si potranno realizzare installazioni artistiche, permanenti o temporanee, performance, concerti ed eventi radicati nella storia del Casentino e capaci di arricchire gli itinerari di nuovi contenuti e stimoli culturali. Un’attenzione particolare verrà data alle Vie della Transumanza attraverso installazioni artistiche e performance che si intrecciano con le storie e le tradizioni di questa pratica di cui restano, oggi, solo poche testimonianze materiali.
L’Azione non solo contribuirà a consolidare il legame emotivo e simbolico con il territorio, ma potrà anche trasformare gli itinerari culturali del Casentino in un polo di riferimento per la cultura e l’arte contemporanea, rinforzando l’identità e il valore storico del paesaggio.
Tra le buone pratiche si segnalano:
L’attuazione di questa Azione potrebbe vedere il coinvolgimento di: artisti, artigiani locali, associazioni culturali e di volontariato locali, esperti in comunicazione, enti gestori degli itinerari, eventualmente coordinati e supportati dall’Unione dei Comuni, dal GAL Appennino Aretino, dai Comuni del Casentino e da università e enti di ricerca.
L’Azione si propone di coinvolgere le comunità locali attraversate dagli itinerari culturali del Casentino nella creazione di mappe di comunità.
Le mappe di comunità sono strumenti partecipativi e informativi che consentono alle comunità locali di raccogliere, rappresentare e condividere conoscenze, memorie e vicende del proprio territorio, sia per valorizzarne le risorse che per affrontarne le criticità, e di trasmettere questi saperi alle future generazioni. Oltre a descrivere ciò che è stato, offrono una base utile per immaginare in modo realistico ciò che potrebbe essere.
L’obiettivo è di attivare processi di valorizzazione del paesaggio culturale e di rafforzare negli abitanti e nelle istituzioni che li rappresentano il senso di appartenenza alla Valle. Per ogni itinerario culturale, le mappe contribuiranno a costruire una percezione condivisa del territorio, incoraggiando la cooperazione tra aree contermini e superando i localismi. In prospettiva, potranno evolvere in strumenti per una gestione partecipata e sostenibile del territorio.
Il progetto della mappa di comunità del Monte Rolla, in Valtellina, si propone di coinvolgere attivamente la comunità locale nella valorizzazione del territorio attraverso la creazione di uno strumento interattivo. Questa iniziativa mira a raccogliere e condividere conoscenze, esperienze e suggerimenti dei residenti, promuovendo un approccio partecipativo alla gestione del patrimonio naturale e culturale. La mappa intende non solo valorizzare le risorse locali, ma anche rafforzare il senso di comunità e identità tra i suoi membri raccontando la storia passata, le esperienze del presente e i progetti futuri della comunità valtellinese.
Per il contesto casentinese occorre sottolineare il pregevole lavoro sulle mappe di comunità svolto nel tempo dall’Ecomuseo del Casentino.
I soggetti attuatori di questa Azione potrebbero essere: enti gestori degli itinerari, associazioni culturali e di volontariato locali, esperti in comunicazione e grafici, sviluppatori di sistemi GIS, enti di ricerca e università, coordinati e supportati dall’Unione dei Comuni, dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.
Ultimo aggiornamento
07.11.2025